A Montanaro il 20/21/22 agosto si sono svolti gli esercizi spirituali presso le suore di Montanaro che gentilmente li aprono anche a noi laici. Come da diversi anni sono condotti da Padre Antonello Erminio che con la sua consueta semplicità e concretezza cerca di far scaturire nel cuore dei partecipanti un fervore nuovo nella vita spirituale di ognuno di noi.
La sua preoccupazione principale, infatti, non è quella di ampliare le nostre conoscenze (cosa di per sé, secondo me già ottima) ma quella di rinsaldarci nella fede. Compito direi non facile, perché le nostre vite sono invischiate in mille preoccupazioni, difficoltà, distrazioni di ogni tipo che ci impediscono spesso di mettere in primo piano la nostra vita spirituale. La nostra fede ha bisogno di rinvigorirsi e sentiamo il bisogno di abbandonarci al Principio che ci ha voluti. Per fare questo è importante la presenza di amici, di persone con le quali condividere questo bisogno di verità, di senso, di tensione verso Dio e insieme rinsaldarci nel nostro cammino di fede.
In questo tempo di crisi, in cui l’uomo spesso si identifica con ciò che produce con le sue mani, abbiamo bisogno di scoprire che la nostra vita tende verso una meta più alta, i nostri desideri più profondi non si esauriscono con ciò che possediamo ma ci portano ad un bisogno interiore di scoprire qual è il fondamento per cui vale la pena vivere.
Il tema di quest’anno: “Generare vita nuova in tempo di crisi “è stato sviluppato avendo come riferimento l’approfondimento della Parola di Dio presente nella prima lettera di San Giovanni.
La lettera senza dubbio è una risposta ad alcune eresie che minacciavano l’integrità della fede nelle comunità di Efeso. Ma essa è soprattutto una profonda riflessione sulla vita del credente valida non solo allora, quasi duemila anni fa, ma anche oggi … dove Dio sembra essere morto, soppiantato da una spropositata cultura dell’Io.
Da questa lettera dobbiamo in primo luogo far nostro il messaggio che Dio è Amore, che Dio è vita, che Dio mi ama e se io esisto è proprio perché Dio vuole farmi sentire il suo amore, vuole che io possa stringermi a lui e usare la mia libertà o per rifiutare il suo amore, o per dirgli “Ti voglio bene”. L’infinito amore del Padre però non possiamo capirlo se non capiamo l’Incarnazione del Figlio.
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16).
Ciò che il cristiano crede e annuncia non è semplicemente un’idea o una rivelazione dottrinale, né un’esperienza spirituale chiusa nella sua coscienza: è un fatto storico constatabile perché accaduto visibilmente nel mondo. E’ proprio questa la bellezza del Cristianesimo che Dio ha generato il Figlio!…e nonostante tutte le nostre difficoltà e cadute dobbiamo cercare di vivere come Cristo il legame d’amore con il Padre
Gesù è storia che non si cancella e che ha reso visibile il mistero di Dio, vedendo Gesù si vede Dio che si reso incontrabile attraverso la comunione con quelli che hanno la stessa fede.
La fede in Gesù non solo vince il “mondo”, il male e la morte, ma offre ad ogni uomo il dono della “vita eterna”, con la sua morte in croce prende su di sé tutto il male del mondo per renderci capaci di vivere il bene, la pace, l’amore verso i fratelli.
La lettera di Giovanni è davvero un testo fondamentale per noi credenti, dobbiamo infatti imparare a leggere, a meditare e pregare la parola di Dio per gustare la gioia di essere rinvigoriti nella fede e sollecitati a vivere la carità fraterna; solo amando si può giungere alla comunione con Dio e con i fratelli e così conoscere quel “Dio” che è amore.
Amare Dio senza amare Cristo è impossibile: vorrebbe dire dissolvere la sua umanizzazione in Gesù. E amare Cristo senza amare Dio è pure impossibile, perché il Figlio è l’immagine visibile del Padre. Ma è altrettanto impossibile amare Dio senza amare i fratelli, perché essi sono i suoi figli, da lui generati e amati.
La certezza dell’amore di Dio per ognuno di noi deve riempirci di gioia, di entusiasmo ed è allora che sentiremo il bisogno di riversare sui fratelli l’amore che gratuitamente abbiamo ricevuto, se davvero ogni cristiano facesse così … le nostre comunità sarebbero sicuramente più vive, più gioiose e più autentiche.
Mille altre riflessioni sulla Prima Lettera di Giovanni ci ha offerto Padre Antonello in questo corso di esercizi ……
Sento il bisogno di ringraziarlo per avermi aiutata a risvegliare e a rinvigorire la mia fede … Sono davvero meravigliata per la semplicità e concretezza di linguaggio che solitamente usa nelle sue meditazioni … è per me esempio da imitare nella catechesi!
Robertilla Vivian