BATTI LE ALI … E’ NATO GESU’
Giovedì 20 dicembre: si va in scena. Come da tradizione (una piacevole tradizione!) i bambini della scuola primaria paritaria Figlie di Carità di Montanaro, accompagnati dalle loro maestre, si sono ritrovati nella Chiesa B.V. Assunta, davanti ad un pubblico gremito di genitori e nonni impazienti. Eh già, impazienti, perché ormai sono stati abituati bene; ogni anno uno spettacolo tutto nuovo, un’idea o filo logico da sviluppare attraverso una sorta di musical in cui i bambini recitano e cantano con grande disinvoltura.
Quest’anno poi l’idea era del tutto originale: vivere il Natale secondo una prospettiva diversa, una differente angolazione. Provare cioè a pensare, a sentire il mistero del Natale, mettendo Dio Padre come protagonista, cercando di immaginare quali possono essere stati i suoi pensieri, le sue preoccupazioni per un figlio che stava per nascere e che lui avrebbe visto per la prima volta. Un Dio inquieto, come può essere un padre in sala parto, felice, curioso e preoccupato al tempo stesso.
Lo spettacolo è stato quindi incentrato su quello che avviene, praticamente in contemporanea, in cielo e sulla terra in Palestina. Da una parte abbiamo angeli birichini, raffreddati e pasticcioni, pronti a volare sulla terra per annunciare l’arrivo di Gesù. Dall’altra, abbiamo la storia che conosciamo bene (quanto mai attuale, purtroppo!) di Maria e Giuseppe che non trovano alloggio per poter far nascere il loro figlio in maniera dignitosa e sono costretti a trovare sistemazione in una grotta.
Tra bellissimi canti natalizi e dialoghi che vedono protagonisti indiscussi i bambini di 5° elementare, il tempo corre veloce e arriviamo al momento più intenso della serata, a mio avviso, ovvero la lettura della lettera di Dio Padre a suo Figlio Gesù. Mancano pochi minuti alla nascita di Gesù e Dio Padre consegna agli uomini una splendida lettera, colma d’amore. “Ora nasci da Maria. Anche a lei devi molto. Sorridi agli uomini, dì loro che io sono malato d’amore per loro, confortali nel dolore, perdonali nei loro errori, se serve, fatti ammazzare per loro. Per questo ti chiameranno Gesù, il Salvatore … ora vieni al mondo figlio mio. Anch’io ti ho aspettato da una eternità!”.
Ebbene si, l’obbiettivo è stato centrato anche quest’anno: è stato messo in scena uno spettacolo divertente e profondo al tempo stesso, in cui tutti i bambini, dai più grandi ai più piccoli, hanno dato il loro contributo con tanto impegno per la riuscita della serata.
Mara Foresto