Natale 2018

BATTI LE ALI …  E’ NATO GESU’

Giovedì 20 dicembre: si va in scena. Come da tra­di­zione (una piacevole tradi­zione!) i bambini della scuola primaria paritaria Figlie di Carità di Montanaro, ac­compagnati dalle loro mae­stre, si sono ritrovati nella Chiesa B.V. Assunta, davanti ad un pubblico gremito di genitori e nonni impazienti. Eh già, impazienti, perché ormai sono stati abituati bene; ogni anno uno spetta­colo tutto nuovo, un’idea o filo logico da sviluppare at­traverso una sorta di musical in cui i bam­bini recitano e cantano con grande disinvol­tura.

Quest’anno poi l’idea era del tutto originale: vivere il Natale secondo una prospet­tiva diversa, una diffe­rente angolazione. Provare cioè a pensare, a sentire il mistero del Natale,  mettendo Dio Padre come protago­nista, cercando di immaginare quali possono essere stati i suoi pensieri, le sue preoccupa­zioni per un figlio che stava per nascere e che lui avrebbe visto per la prima volta. Un Dio inquieto, come può essere un padre in sala parto, felice, curioso e preoccupato al tempo stesso.

Lo spettacolo è stato quindi incentrato su quello che avviene, praticamente in contemporanea,  in cielo e sulla terra in Palestina. Da una parte abbiamo angeli birichini, raffreddati e pasticcioni, pronti a volare sulla terra per annunciare l’arrivo di Gesù. Dall’altra, abbiamo la storia che conosciamo bene (quanto mai attuale, purtroppo!) di Maria e Giuseppe che non trovano alloggio per poter far nascere il loro figlio in maniera digni­tosa e sono costretti a trovare sistemazione in una grotta.

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Tra bellissimi canti natalizi e dialoghi che vedono protagonisti indiscussi i bambini di 5° elemen­tare, il tempo corre veloce e arriviamo al momento più intenso della serata, a mio avviso, ovvero la let­tura della let­tera di Dio Padre a suo Figlio Gesù. Mancano pochi minuti alla nascita di Gesù e Dio Padre consegna agli uomini una splendida lettera, colma d’amore. “Ora nasci da Maria. Anche a lei devi molto. Sorridi agli uomini, dì loro che io sono ma­lato d’amore per loro, confortali nel do­lore, perdonali nei loro errori, se serve, fatti ammazzare per loro. Per questo ti chiameranno Gesù, il Salvatore … ora vieni al mondo figlio mio. Anch’io ti ho aspet­tato da una eternità!”.

Ebbene si, l’obbiettivo è stato cen­trato anche quest’anno: è stato messo in scena uno spettacolo diver­tente e pro­fondo al tempo stesso, in cui tutti i bam­bini, dai più grandi ai più piccoli, hanno dato il loro contri­buto con tanto impegno per la riuscita della serata.

                Mara Foresto

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