Roma: “Un grande mosaico da riscoprire e da conoscere”
Dal 28 gennaio al 2 febbraio, si è concluso a Roma l’anno della Vita consacrata e anch’io ero lì con Suor Stefanina e circa 5 mila consacrati giunti da tutto il mondo, per partecipare all’incontro internazionale di tutte le forme di vita religiosa. Una settimana per “conoscere meglio il grande mosaico della vita consacrata, vivere la comunione riscoprendo l’unica chiamata nella diversità delle forme e iniziare insieme il cammino nel Grande Giubileo della misericordia”. Sei giorni di incontri, veglie di preghiera, tempo per ritrovarsi, condividere e approfondire lo specifico di ciascuna forma con uno sguardo di speranza verso il futuro.
Durante la Veglia di giovedì 28, nella basilica papale di San Pietro, l’arcivescovo Josè Rodriguez Carballo, Segretario della Congregazione per Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ha accolto i presenti ricordando che: “Le beatitudini sono cammino verso una vita piena e felice, qui ed ora. Per un consacrato la gioia non è una possibilità, ma una responsabilità. Se pensiamo che Dio può colmare i nostri cuori e renderci felici; se crediamo che i fratelli e le sorelle che Dio ha posto accanto a noi sono un suo regalo, allora non possiamo privare il mondo del dono della gioia in Cristo”.
Sulle note della gioia e dell’unità ha avuto inizio la giornata del 29, che ci ha visti tutti insieme nell’Aula Paolo VI. “Vivere la spiritualità di comunione – ha ricordato il Cardinal João Braz de Aviz, prefetto della CIVCSVA, è fondamentale nella Chiesa e per la Vita consacrata. Siamo chiamati a vivere la fraternità e la comunione, pur nella pluralità delle forme e dei carismi. E’ questa la testimonianza di cui il mondo di oggi ha bisogno”.
Il 30 e 31 gennaio, in cinque luoghi diversi di Roma, ogni forma di vita consacrata si è incontrata per approfondire alcuni aspetti specifici della propria vocazione, per poi ritrovarsi nuovamente insieme, il 1° febbraio, nell’Aula Paolo VI per l’attesa udienza con Papa Francesco.
Molti i temi indicati dal Papa ma, tra i più accorati quelli legati a: “Profezia, prossimità e speranza: ovvero “i tre pilastri più importanti della vita consacrata che vi permettono di avere nel cuore la gioia, segno distintivo dei seguaci del Signore e a maggior ragione dei consacrati. Non lasciatevi condizionare dall’età o dal numero. Ciò che più conta è la capacità di ripetere il “sì” iniziale alla chiamata che continua a farsi sentire, in maniera nuova, in ogni stagione della vita. La sua chiamata e la nostra risposta mantengono viva la nostra speranza”.
L’emozionante giornata è terminata: “Sulle tracce della Bellezza” un Oratorio con musiche e direzione di monsignor Marco Frisina. Infine, con il pellegrinaggio giubilare alla basilica di Santa Maria Maggiore la mattina del 2 febbraio e, nel pomeriggio, con la Messa presieduta dal Papa, si è conclusa questa intensa e impegnativa settimana, ricca di opportunità, ma soprattutto di conferme della bellezza della vocazione consacrata.
Immensamente grata al Signore per la sua chiamata e di questa felice esperienza, chiedo che tanti giovani, ancora oggi, possano sentirsi raggiunti dalla bellezza dell’incontro con Lui e comprendere che, come dice Papa Francesco, “vivere e testimoniare la profezia è una strada che colma di gioia la propria vita e ricorda all’umanità che c’è qualcosa di più vero, di più bello, di più grande, di più buono al quale tutti siamo chiamati”.
Suor Maurizia Pellanda
… Non sono mancati deliziosi momenti per gustare alcuni cammini di bellezza come l’eccezionale visita guidata alla Cappella Sistina, accedendo dalla scala Regia dopo aver varcato la soglia del portone di bronzo.
…La sera del 2 febbraio, dal sagrato della basilica di San Pietro, Papa Francesco ha ribadito con tenerezza: “Fate memoria della vostra prima chiamata e andate avanti senza abbassare la bellezza e lo stupore della prima chiamata. Invecchiate come il buon vino. Non lasciate spegnere il fuoco della vita spirituale anche se anziane. Seminate bene per lasciare una buona eredità a chi verrà dopo di voi. Non lasciatevi condizionare dall’età e dal numero. Chiedete vocazioni bussando con insistenza alla porta del cuore di Dio. Conformatevi a Gesù per essere Chiesa e dono per l’umanità. Siete chiamate a condividere gioie e dolori con le persone che incontrate mostrando con il vostro amore il volto di Dio e la tenerezza della Chiesa.
Grazie, Papa Francesco, per le parole e per il fiducioso incoraggiamento. Lo sappiamo, sei un Uomo di Dio e quando parli le tue parole, pronunciate con amabile fermezza e affetto, disarmano e conquistano.
Riconoscente per l’opportunità che mi è stata donata, vorrei che i mesi e i giorni non mi portassero via nulla di quanto ho ricevuto nei giorni a Roma fra tante consacrate di tutti i colori, razze e abbigliamenti. E’ stata un’esperienza molto arricchente, anche se faticosa, che mi ha lasciato una carica non indifferente.
Suor Stefanina Ciccone