Torna ogni anno questa festa a ricordarci che quando Dio ha a che fare con l’uomo non elabora teorie né consegna dottrine ma suscita eventi che interpellano la libertà degli interlocutori e coinvolge persone che siano segno del suo desiderio di ristabilire alleanza con l’umanità.
Dio sceglie di venire ad abitare in un cuore e in una casa, il cuore e la casa di Maria di Nazareth. Ad una vergine, dice il vangelo, viene fatta questa proposta. Cosa può voler dire per noi? Non perché gli interessi la sua fisicità intatta, ma la freschezza del suo cuore che è anzitutto il raggiungimento di una capacità di accettare di vederci per quello che siamo. E’ il coraggio e l’umiltà di toglierci le maschere, di accettare ogni nostro aspetto per esprimere disponibilità nei confronti del nuovo, dell’inedito, il non essere schiavi del già visto.
Questa capacità di apertura interiore che diventa libera accoglienza, è la condizione perché possa avvenire l’incarnazione del divino nell’umano ancora ora, ancora qui.
(Don Domenico Machetta)