Martedì 20 ottobre, presso la Casa Madre delle Suore della Santissima Annunziata, a Montanaro, ha chiuso la sua lunga e laboriosa giornata terrena Suor Candida Signora. Era nata a Palazzo Canavese il 18 settembre 1919 da una famiglia numerosa, di solide tradizioni cristiane. Era stato il parroco di Palazzo, il montanarese don Mario Minetti, che resse per lunghi anni la comunità parrocchiale ai piedi della Serra, ad avvicinarla alla famiglia religiosa delle Suore di Carità della SS. Annunziata, note come le Suore di Montanaro. Nella loro Famiglia religiosa Caterina Signora entra il 15 ottobre 1934 e l’anno successivo assume, con la vestizione religiosa, il nome di Suor Candida. La sua missione è fra i bambini degli asili: a San Bernardo d’Ivrea, a Occhieppo Superiore (Biella). A Conza, in Campania, apre una nuova comunità ed insegna nella scuola materna. Nel 1966, la prima uscita dai confini nazionali, nella scuola materna dei figli di emigrati italiani, a Schinznach-Bad, in Svizzera.
La sua notorietà, in ambito ecclesiale, è dovuta soprattutto alla sua partecipazione, fin dagli inizi, alla delegazione diocesana che diede avvio alla missione nella diocesi di Barra, in Brasile, insieme alle consorelle Suor Fiorentina e Suor Stefanina ed ai sacerdoti Padri Ossola e Garbiero. Erano gli anni del post-concilio. Furono monsignor Bettazzi ed il suo collega d’oltre Oceano a progettare una nuova forma di collaborazione basata sul gemellaggio fra Chiese locali, e l’invio non solo di aiuti economici, ma di personale laico, sacerdotale e di religiose. Da allora la missione di Barra (e poi di Barreiras), nel Nordeste brasiliano, attraverso i resoconti inviati e la testimonianza diretta dei protagonisti, ha segnato profondamente la vita della nostra diocesi, aprendo nuove prospettive di sensibilizzazione e di lavoro missionario, associando annunzio del vangelo, aiuto a comunità lontane e scelta dei poveri. Davvero la cultura missionaria della nostra Chiesa diocesana sarebbe impensabile senza l’apporto che è venuto dal lavoro appassionato di questi e di altri pionieri, che sono loro succeduti. In questo, come in altri campi, si riceve donando, e lasciandosi interpellare dalle nuove frontiere della missione.
Suor Candida si è resa disponibile con generosità ed entusiasmo a questo nuovo servizio che cambiava notevolmente le sue abitudini e il suo stile di vita, all’interno della sua Congregazione. In Brasile, a Barra e poi a Ibotirama rimane dal 1971 al 1986. Rientrata dal Brasile, ha ripreso i compiti tradizionali nella sua Famiglia religiosa. Chi scrive la ricorda a Frassinetto, ancora impegnata con grande dedizione nella locale Casa di Riposo. L’ultimo tratto di strada della sua esistenza, quando le sue forze stavano declinando, l’ha percorso nella Casa Madre di Montanaro, dove si è spenta. A presiedere il rito delle esequie, concelebrato da alcuni sacerdoti con esperienze missionarie (don Santa, don Dorma, don Majerna, don Somà) è stato il Vescovo emerito, monsignor Luigi Bettazzi, che ha voluto ricordare con gratitudine ed ammirazione una delle protagoniste dell’avventura missionaria diocesana.
Don Piero Agrano
La Comunità di Conza piange la scomparsa di Suor Candida
La notizia della morte di Suor Candida, all’anagrafe Caterina Signora, ha lasciato affranta l’intera comunità conzana e quanti l’hanno conosciuta: Suor Candida è arrivata a Conza della Campania il 14 gennaio del 1956 con le consorelle Suor Assunta e Suor Angela, chiamate dal parroco don Giuseppe Scarano e dal Sindaco Raffaele Farese (’23) a guidare l’Asilo, da poco costituito, garantendo ai bambini e alle famiglie del paese un adeguato servizio sociale ed educativo secondo sani principi indispensabili alla piccola e umile comunità irpinia.
Suor Candida e le consorelle appartenevano alla congregazione delle Figlie di Carità della SS. Annunziata, di origini francescane, comunemente chiamate “Suore di Montanaro”. Negli anni seguenti, con vari avvicendamenti, le suore hanno prestato la loro opera caritativa ed educativa ininterrottamente fino agli anni 2000. Terminata la loro missione a Conza hanno fatto ritorno alla Casa Madre di Montanaro.
Suor Candida è stata fin da subito apprezzata da tutti per la sua forte personalità e per le grandi doti umane. I cittadini di Conza hanno trovato in lei e nelle sue Consorelle un punto di riferimento. Tantissimi sono i ricordi: dalla attenta cura nella gestione dell’Asilo alle attività teatrali, alle funzioni religiose, alla preparazione ai sacramenti, l’assistenza al Parroco e alla cura della Cattedrale. L’estrema sensibilità della religiosa la rendeva sempre disponibile, ascoltava tutti, credenti e non credenti, poveri e benestanti, illetterati ed intellettuali e cercava sempre di condividere e partecipare le difficoltà delle persone, dando consigli e conforto a quanti ne avessero bisogno. Il suo operato è, per tutti noi, un insegnamento.
Il Sindaco di Conza
Vito Cappiello