Siamo le “Figlie di Carità della SS. Annunziata” comunemente chiamate “Suore di Montanaro”.
Le nostre origini sono francescane, perché le fondatrici Angela, Francesca e Maddalena Re, rispettivamente zia, nipote e cugina erano Terziarie Francescane. Siamo alla metà del Settecento, nelle terre dilaniate dalle guerre tra Savoia e Stato Pontificio.
Native di Cortanze d’Asti, le tre fondatrici si dedicano alla cura e all’assistenza dei malati e dei poveri, all’educazione dei bambini e dei giovani e, quelle di loro che avevano acquisito una certa cultura, insegnavano “alle fanciulle a leggere, scrivere e far di conto”. Dopo qualche tempo, si trasferiscono a Montanaro, dove la popolazione viveva grandi condizioni di disagio a causa della loro fedeltà al Papa.
Verso le fine del Settecento, le suore chiedono l’appoggio e la direzione spirituali dei Preti della Missione di Torino che consigliano loro di aggregarsi alle Figlie della Carità di Parigi, facendo della Comunità di Montanaro una loro casa filiale. L’aggregazione avviene nel 1788, ma la Rivoluzione francese tronca ogni relazione con Parigi e scioglie molte Congregazioni religiose. Le suore di Montanaro si salvano dalla soppressione perché sono un piccolo numero e sono protette dall’Amministrazione comunale.
Il periodo che va dal 1788 al 1835 è tempo di prova e di sacrifici: molte Suore di Montanaro sono chiamate a prestare la loro opera caritativa nelle case dirette dai Preti della Missione dove urgono bisogni maggiori e, allo stesso tempo, i membri della comunità di Montanaro diminuiscono.
Il 27 novembre 1835 si riunisce il Capitolo straordinario delle “Figlie di Carità” che segna il passo definitivo dell’autonomia e fissa a 18 il numero delle religiose, restringendo il campo di apostolato al solo Comune di Montanaro. Si riprende con coraggio e nuovo entusiasmo il cammino segnato dalle Fondatrici, sotto la giurisdizione del Vescovo di Ivrea.
Nel 1903 il Vescovo mons. Matteo Filipello esorta le suore ad aprire case filiali, che però mai furono numerose. Fu così che il carisma delle Fondatrici arrivò in altri paesi della diocesi di Ivrea, di Torino, di Biella, di Avellino, della Svizzera e del Brasile.
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