Suor Giuseppina (Lucia Savio) è nata a Nancy il 18 maggio 1924.
Suo padre, montanarese, nel 1922 era emigrato in Francia e là con Marie Hemiette Arnould formò la sua famiglia. A causa della guerra, nella primavera del 1938, tornò in Italia e si stabilì a Genova con la moglie e le due figlie: Lucia e Maria. Le due ragazze con un gruppo di altri giovani fondarono l’Associazione della gioventù femminile di A. C.
Dopo aver partecipato alla vestizione religiosa di una ragazza, a Lucia nacque il desiderio di consacrarsi anche lei al Signore. Su consiglio del papà scelse la congregazione delle Figlie di Carità di Montanaro che ancora non conosceva. Entrò in Monastero l’11 febbraio 1941. Aveva 16 anni. In quel periodo tutte le novizie erano state inviate in altre case della congregazione a causa dell’epidemia di tifo che si era propagato e per questo motivo, Lucia, trascorse alcuni mesi con le suore professe.
Il lunedì di Pasqua del 1941 si riaprì il noviziato e il 14 agosto dello stesso anno, fece la vestizione religiosa prendendo il nome di Suor Giuseppina. Il 29 agosto del 1942, giorno e anno in cui morì P. Massimiliano Kolbe, fece la sua prima professione religiosa. Conseguì il diploma di economia domestica e per molti anni prestò il suo servizio in diverse scuole materne come collaboratrice soprattutto in cucina. Nel 1970 tornò in Casa Madre: i suoi lavori erano umili e nascosti. Se per qualche malanno si assentava, subito si avvertiva la sua mancanza. Un giorno una consorella disse di lei: “In Paradiso, Suor Giuseppina, troverà un mucchio di patate, mele e carote già sbucciate e pronte per la cottura!”. Ma ora noi diciamo: “Chissà quale ricompensa, ben maggiore, le avrà fatto trovare il Signore?”
Le letture scelte per accompagnare Suor Giuseppina nella sua ultima dimora terrena, hanno illuminato la speranza cristiana della vita. Per 89 anni, la luce che sprigiona dalla Parola di Dio l’ha guidata facendola sentire figlia di Dio per il dono del battesimo e infondendole fiducia nell’efficacia della preghiera di Gesù: “Padre, voglio che i miei amici siano con me, dove sono io”. Così è passata in mezzo a noi Suor Giuseppina, vivendo senza nessuna ambizione la sua fedeltà alla vocazione con un servizio umile, silenzioso e vero alla Comunità.
Dopo lunghi anni di malattia e immobilità, nel giorno solenne della festa di S. Giuseppe, il 19 marzo 2014, il Signore l’ha guardata con amore di predilezione chiamandola a sé perché potesse cantare senza fine le Sue grazie. La croce, compagna della sua vita, ma sempre sorretta dalla fede, si è trasformata in immensa gioia e certezza di Risurrezione.
Suor Maurizia